Eventi in Jazz Spin Off: il quintetto di Rossana Casale venerdì 9 gennaio al Teatro Sociale di Busto Arsizio (Va)


Interprete talentuosa e sofisticata, la cantante presenterà “Almost Blue”, progetto discografico che segna il suo ritorno al jazz. Con lei sul palco Carlo Atti (sax tenore), Luigi Bonafede (pianoforte), Alessandro Maiorino (contrabbasso) ed Enzo Zirilli (batteria). In apertura di serata si esibirà il trio del trombettista Fabio Buonarota con Max Tempia (hammond) e Massimo Serra (batteria). Ingresso con libera donazione

MILANO – Come nella passata stagione, anche l’attuale edizione della rassegna Eventi in Jazz, organizzata dall’associazione VCO nelle scorse settimane a Busto Arsizio e Castellanza, nel Varesotto, avrà una data supplementare, un concerto extra (al di fuori del cartellone ufficiale) in programma all’inizio del nuovo anno: venerdì 9 gennaio, infatti, il Teatro Sociale di Busto Arsizio ospiterà il live della cantante Rossana Casale e del suo quintetto (ore 21, ingresso con libera donazione). In apertura di serata ci sarà spazio per l’esibizione del trio del trombettista Fabio Buonarota con Max Tempia all’organo hammond e Massimo Serra alla batteria.   

Beniamina del pubblico italiano per la sua lunga e felice carriera di cantante pop, nota al pubblico più giovane come vocal coach di X Factor al fianco di Mara Maionchi, Mika, Arisa e Fedez, Rossana Casale è da molti anni un’habitué anche dei palcoscenici jazz e a Busto Arsizio porterà in scena il progetto Almost Blue insieme a Carlo Atti (sax tenore), Luigi Bonafede (pianoforte), Alessandro Maiorino (contrabbasso) ed Enzo Zirilli (batteria), musicisti di grande talento con i quali ha spesso collaborato in passato. Almost Blue è un album (in cui spicca il brano inedito Shades of blue, scritto a quattro mani con Bonafede) incentrato sul colore blu e sui brani e sulle parole che il jazz ha dedicato al suo significato più profondo. Tonalità della malinconia e della speranza, ma anche della spiritualità e della trascendenza, del silenzio e della contemplazione, Miles Davis lo definiva «the color of colors».
Il nuovo progetto rappresenta un ritorno al jazz più puro per Rossana Casale dopo diversi anni e dopo alcuni fortunati lavori discografici come Jazz in me (uscito nel 1994), Billie Holiday in me (pubblicato nel 2004) e Merry Christmas in Jazz (2009). Afferma la cantante: «Tempo fa, mentre facevo una lunga passeggiata sul mare, in una giornata di quelle dove non sai dire come stai veramente, osservando l’incontro netto tra acqua e cielo, mi sono ritrovata a cantare tra me e me Blue Skies di Irvin Berlin e, di conseguenza, a scorrere con la mente tutti i brani jazz che all’interno del loro titolo o del testo includevano la parola blue. Dalle ballads più malinconiche come Little girl blue, che cantava Nina Simone nel suo primo album del 1959, ad Am I blue portata al successo da Ethel Waters, da Almost Blue di Elvis Costello cantata dalla voce di velluto di Chet Baker a Blue in green, brano mistico di Miles Davis, fino a quelli più carnali e astratti come Afro Blue di Coltrane o divertenti come Blue Rondo à la Turk di Dave Brubeck, interpretato anche da Al Jarreau negli anni Ottanta. Me ne sono venuti in mente tantissimi. Così è nata l’idea di creare un lavoro con l’obiettivo di sviscerare quella parola così giustamente rivolta al jazz e ai musicisti che la liberano dalle sue prigioni, che la vogliono triste. Ma non è solo così».

Nata a New York da padre americano e madre italiana, dopo i primi passi nel mondo del pop d’alto profilo come corista (per Lucio Dalla, Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, Ornella Vanoni, Edoardo Bennato, Riccardo Cocciante, Mina, Al Bano e Romina Power), Rossana Casale si è messa in luce nel 1982 con Didin, il suo primo singolo, scritto insieme ad Alberto Fortis. È invece del 1984 il suo album d’esordio, intitolato semplicemente Rossana Casale, prodotto dalla PFM. Nel giro di pochi anni è diventata una presenza di rilievo nel pop nazionale, ma fin da subito ha disseminato indizi e tracce che rivelavano la sua passione per il jazz: dall’impronta melodica già riconoscibile nel primo disco alle sonorità etniche e jazzistiche dell’album Lo stato naturale (1991) fino a Strani Frutti (2000), dedicato alle interpreti femminili maudit del ventesimo secolo, senza dimenticare gli omaggi a Jacques Brel (1999), Giorgio Gaber (2014) e Joni Mitchell (2023), caratterizzati da una forte impronta jazzistica.

Da segnalare, infine, che Eventi in Jazz avrà un’ulteriore appendice: la data dello spettacolo “Sud” con l’attore Sergio Rubini e il trio del pianista Michele Fazio (saltata lo scorso ottobre per motivi di salute del cast artistico) è stata riprogrammata per il prossimo 28 marzo, sempre al Teatro Sociale di Busto Arsizio.